13/02/2024 - La Cultura Marinaresca

Si sta concludendo un anno, il 2023, che ha visto la LNI in prima linea in tanti progetti di cultura marittima, sport, formazione nautica, solidarietà e protezione del mare e delle acque interne. Un anno che è stato caratterizzato dal rinnovo, non ancora completato, della Presidenza Nazionale con la riconferma mia e dell’ammiraglio Magnanelli quali PN e Vice PN e del Consiglio Direttivo Nazionale (CDN), e dal confronto con problematiche istituzionali in materia di riforma dello sport, Centri di Istruzione Nautica (CIN), di concessioni demaniali e applicazione della direttiva Bolkestein.

Un anno intenso, con il numero dei Soci in crescita, superando le 56000 unità, con tante attività portate avanti dalle nostre strutture periferiche in diversi settori, come ben testimoniato dagli scatti del nostro calendario 2024 allegato a questo numero della rivista. Ma il 2023 si è anche concluso con un preoccupante acuirsi di guerre e crisi internazionali che hanno un diretto impatto non solo sulla sicurezza e sulla stabilità delle regioni in cui si sviluppano – segnatamente Europa, Medio Oriente, Asia – ma di tutto il pianeta, con ricadute negative anche sulla nostra economia e quindi sulla nostra vita di tutti i giorni. Infatti il nostro Paese, come avevano intuito 126 anni fa i padri fondatori della LNI, è fortemente dipendente dal mare, proiettato come è nel Mediterraneo e con un’economia di trasforma-zione di materie prime che arrivano in maggior parte via mare e diventano prodotti finiti che vengono distribuiti nei mercati internazionali sempre via mare.

La riverberazione della crisi israelo-palestinese sul Mar Rosso, in Mediterraneo e nel Golfo di Aden, con gli attacchi sui mercantili in transito da e per il Canale di Suez da parte dei ribelli Huthi nello Yemen e, in maniera minore, dalla guerra tra Russia e Ucraina in Mar Nero e in Mediterraneo, stanno provocando la decisione da parte delle compagnie armatrici di evitare quelle rotte, circumnavigando l’Africa. Ciò ha un impatto diretto sui costi di benzina, gas, alimentari e in generale di tutti i prodotti che crescono per l’aumentare delle assicurazioni, dei noli, dei costi di trasporto, allungandosi decisamente tempi e miglia dei trasferimenti. Altro aspetto negativo per il nostro Paese è rappresentato dall’esclusione dei nostri porti dai commerci via mare, dal momento che le navi mercantili di tutto il mondo arrivano e partono direttamente in Nord Europa e non fanno più scalo a Gioia Tauro, Genova, Trieste, ecc. Inoltre, vi è il fondato rischio che le nostre società armatrici vengano penalizzate dalla de-cisione del mercato di utilizzare navi mercantili non soggette ad attacchi come quelle di compagnie cinesi e russe. È quindi fondamentale per l’Italia assicurare la libertà di navigazione attraverso solide relazioni internazionali, una convinta politica delle alleanze (ONU, NATO, UE) e una Marina Militare ben equipaggiata e addestrata, ben inserita nelle reti operative e informative alleate, in grado di proteggere le nostre navi e assicurare per tutti la sicurezza delle rotte commerciali.

La combinazione tra flotta mercantile, moderna e differenziata, sistema portuale efficiente e integrato e Marina Militare efficace e bilanciata realizza – come dicevano eminen-ti pensatori dei secoli scorsi tra i quali cito Alfred Thayer Mahan – il potere marittimo di una superpotenza come gli Stati Uniti, la Cina ma anche di una nazione a vocazione marittima come l’Italia. È quindi essenziale investire nei porti e nelle flotte mercantile e militare, cosa che non sempre è avvenuta in Italia. Emerge pertanto ancora una volta l’attualità della missione della LNI, ovvero mettere il mare al centro dell’attenzione delle nostre istituzioni, dei politici, dell’opinione pubblica, dei media, degli stakeholder pubblici e privati, il mare nelle sue articolazioni strategiche, economiche, sociali. Un lavoro complesso, continuo, non facile che porteremo avanti insieme nei prossimi anni.

Buon lavoro insieme e buon 2024.

Dalla Presidenza Nazionale

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