05/01/2025 - La Promozione Sociale
“A che serve essere vivi se non si ha il coraggio di lottare?”, si domandava nel dramma teatrale “La violenza” Giuseppe Fava, giornalista, scrittore e drammaturgo ucciso dalla mafia a Catania il 5 gennaio 1984. Direttore del Giornale del Sud e del periodico I Siciliani, è stato il secondo intellettuale, dopo Giuseppe Impastato, a essere ucciso da Cosa Nostra. A 41 anni dal suo assassinio, la Lega Navale Italiana ne perpetua la memoria e l’impegno, in mare e nei diversi approdi, a bordo di Stubborn, una delle 22 “barche della legalità” al momento operative nella campagna “Mare di Legalità”.
La barca intitolata al giornalista catanese, un Beneteau Oceanis Clipper 411, è stata confiscata alla criminalità organizzata che la impiegava nel traffico di migranti ed è stata affidata dallo Stato alla Lega Navale Italiana Sezione di Acitrezza. Stubborn è stata riportata sulla "rotta della legalità" ed è oggi impiegata in iniziative di pubblico interesse legate al mare in ambito culturale, sociale, formativo, sportivo e di protezione ambientale. Tra i numerosi progetti già svolti e al momento in corso condotti con passione e competenza dall’equipaggio di Stubborn, formato da soci volontari della LNI, la barca ha fatto parte della “flotta delle legalità” del progetto socio-solidale “Vela e Salute”, ha operato nella campagna nazionale della LNI contro la violenza sulle donne "Una cima rossa" e in progetti in favore di persone con disabilità e delle pazienti affette da tumore ovarico insieme a ACTO - Alleanza Contro il Tumore Ovarico della Sicilia ed è attualmente operativa nella ricerca sui grandi cetacei “Monitoraggio delle presenze del Mare dei Ciclopi” con capofila l’Area Marina Protetta "Isole Ciclopi".
La Lega Navale Italiana partecipa oggi agli eventi promossi dalla Fondazione Fava a Catania in memoria del giornalista.