19/04/2024 - La Cultura Marinaresca
Il 18 aprile, presso il Circolo Ufficiali della Marina Militare “Caio Duilio”, a Roma, si è tenuta la cerimonia di consegna dei cimeli ai vincitori della XV edizione del Premio giornalistico-letterario Carlo Marincovich.
Il Premio nasce nell’aprile 2009 per ricordare la passione e la competenza con cui per quasi cinquanta anni Carlo Marincovich, scomparso il 18 novembre 2008, ha scritto di mare, di regate e di motori, divulgandone la cultura sulle maggiori testate specializzate e sul quotidiano la Repubblica. Nel suo intervento di benvenuto, la presidente della giuria, Patrizia Melani Marincovich, ringraziando la Lega Navale e tutte le istituzioni intervenute, ha voluto ricordare la figura di Giancarlo Lodigiani, appassionato uomo di mare e presidente dell’Associazione Italiana Vele d’Epoca (AIVE), recentemente scomparso.
Sezione narrativa
Nella sezione riservata alla narrativa, il primo premio è andato quest’anno a Comandante, di Edoardo De Angelis e Sandro Veronesi, edito da Bompiani. Insieme a Matteo Plazzi del Team Luna Rossa, l’ammiraglio Roberto Camerini – Delegato Regionale della LNI per la Liguria e tra i giurati del Premio Marincovich – ha consegnato il premio a Edoardo De Angelis, co-autore e regista del film omonimo. Un ufficiale della Regia Marina italiana salva, in piena guerra, i nemici del piroscafo belga che aveva appena affondato con il suo sommergibile, disobbedendo agli ordini dei tedeschi. «Si dicono tante cose di lui, che era a bordo del Malaspina quando ha affondato la British Fame, che è un mago, un fachiro, un ipnotizzatore, che non dorme mai»: questo sanno del loro Comandante gli uomini che all’alba del 28 settembre 1940 si imbarcano sul sommergibile Cappellini per andare in guerra. Il capitano di corvetta Salvatore Todaro, condannato a vivere in un busto d’acciaio dopo un incidente aereo, sarebbe potuto rimanere a terra, invece decide di guidare i suoi uomini oltre le mine che rendono Gibilterra una trappola, per combattere per l’Italia nell’oceano aperto. «Quando lui è sicuro, ti senti sicuro». Un equipaggio variegato, in cui ciascuno esprime la propria origine, il proprio dialetto. Siamo nel 1940; in quel momento il Belgio è neutrale ma Todaro sente che quella nave non dovrebbe essere lì. E infatti trasporta armi inglesi. Bisogna affondarlo, sfidare la morte propria e quella dei nemici. È allora che il Comandante prende una decisione fatale, che rimane nella Storia. Perché i corpi che galleggiano nel mare nero per lui non sono nemici, sono naufraghi. Sono uomini di mare come lui. Affonda la nave, ma salva l’equipaggio e con mille difficoltà lo stipa negli spazzi angusti di un sommergibile per sbarcarlo al sicuro alle Azzorre.
Secondo classificato nella sezione narrativa, Il sentimento del mare, della scrittrice palermitana Evelina Santangelo, edito da Einaudi. Terzo posto per Storie sotto il mare di Pietro Spirito, edito da Laterza.
Sezione saggistica
Il primo premio per la sezione saggistica è stato assegnato ad Andrea Pasqualetto e a Lucio Trevisan per il libro Di vento e di terra, edito da Solferino, che racconta la vita di Raul Gardini anche come appassionato di mare. visionario, è partito dalle aziende soprattutto agroalimentari di Ravenna di proprietà del suocero per creare in dieci anni un impero industriale e finanziario di dimensioni mondiali: il gruppo Ferruzzi-Montedison. Ma l’abbraccio con la politica corrotta, che gli ha consentito di sedersi al tavolo del grande gioco delle partecipate statali, gli è costato anche ciò che amava di più: la vela. Dalla Fastnet Race alla Coppa America e attraverso i grandi appuntamenti mondiali di questo sport, accanto a lui emerge in queste pagine la figura di Angelo Vianello, un marinaio veneziano che fu il suo confidente, che serbò i segreti personali e di famiglia e che gli consigliò le strategie per perseguire la sua passione di velista. Sulla parabola fatale di Gardini si è supposto e scritto molto. Questo romanzo fa parlare documenti inediti e un prezioso coro di testimoni, trascinandoci attraverso tempi tumultuosi nella storia di un uomo, di una famiglia e del Paese.
Presente alla cerimonia, il vicepresidente della Lega Navale Italiana, l’ammiraglio Luciano Magnanelli, ha sottolineato il particolare legame della LNI alla figura di Carlo Marincovich, che con la sua passione per il mare ha seguito la scia di una figura epica come Augusto Vittorio Vecchi, meglio noto come "Jack La Bolina” – ispiratore e tra i fondatori della Lega Navale nel 1897 alla Spezia – promuovendo la cultura del mare. Il cimelio della LNI – l’ancora unita alla stella e al salvagente, stemma della Lega Navale Italiana fin dalla sua fondazione e simbolo che unisce oggi oltre 56000 Soci – è stato consegnato dal vicepresidente alla seconda opera classificata nella sezione saggistica, Francis Drake, di David Salomoni, edito da Laterza. Grazie a documenti scoperti dall’autore negli archivi di Lisbona, la storia del corsaro inglese viene raccontata per la prima volta attraverso la testimonianza del pilota portoghese Nuno da Silva, rapito con il suo equipaggio a Capo Verde. Conosciamo così la vita del «drago» solitario che dominò mari e oceani al servizio di Elisabetta I. Tra viaggi infiniti, tempeste e battaglie impreviste, Francis Drake pose le basi della supremazia inglese sui mari compiendo scoperte geografiche straordinarie fra Antartide e Terra del Fuoco. Primi inglesi nella storia a farlo, risalirono tutta la costa americana del Pacifico fino alla California e tornarono a casa attraversando gli oceani. Figura per certi aspetti contradditoria, ma tra le più affascinanti della storia europea, Francis Drake incarnò forse tutti gli attori coinvolti in questa storia: missionari, esploratori, mercanti, guerrieri.
Il terzo classificato per la sezione saggistica è stato il libro L'isola delle donne, di Annalisa Comes, edito da Iacobelli, che per quattro mesi è rimasta sull’isola Ouessant, in un faro, con la madre e il figlio di 4 anni, per vivere quest’ultimo lembo di terra francese a 13 miglia dalla costa della Bretagna. Solo apparentemente isolata, Ouessant è «isola delle donne». In un testo originalissimo, che ha la precisione di un diario e la poesia di un memoir, Annalisa Comes racconta la vita di quest’isola, dove abitano stabilmente solo 800 persone. «Fin dal 1600, con lo sviluppo della marina reale, gli uomini di Ouessant si arruolavano ed erano assenti a lungo, a volte per anni, e molto spesso accadeva che non tornassero più. È così che sull’isola si sviluppa una forte società matriarcale che dura fino alla metà dell’Ottocento: sono le giovani donne a chiedere la mano dell’uomo e ancora loro a dare il cognome ai figli». Di qui uno dei nomi di Ouessant: «L’isola delle donne». «Ovunque Ouessant parla al femminile dalla notte dei tempi…». Ma per chi ci arriva, quest’isola è una «provincia dell’anima», dove si può tentare di appropriarsi del passato, senza farne una zavorra.
Sezione junior
Premiato nella Sezione junior, Perché le acciughe fanno il pallone e altre storie di mare, di Octo P, illustrato da Elisa Codutti ed edito da Il Frangente. Da dove vengono le meduse? Perché cozze e patelle si fanno la guerra? Perché le acciughe fanno il pallone? Tante stravaganti domande a cui viene trovata una risposta. Tante creature marine che ci accompagnano nella scoperta di un mondo sommerso bizzarro, che riempie di stupore e ammirazione. È un libro la cui lettura è consigliata dopo i sei anni ma che porta il mare dove mare non c’è e che affascina anche chi bambino non è più e continua a osservare il mare, sopra e sotto la superficie. Così, piccoli e grandi, osservano le acciughe riunirsi in branchi di decine di migliaia e formare figure che mutano in continuazione: un momento pallone, poi mostro marino, poi nuvola… L’unione fa la forza, spaventa e disorienta il predatore.
La sezione giornalisti in questa edizione non è stata premiata per mancanza di materiale da valutare.