TRANI


IL “BLUE FRIDAY” fa tappa a TRANI presso la sezione della LEGA NAVALE
05/12/2025 - La Cultura Marinaresca

 

Il “Blue Friday”, giunto alla sua terza edizione, è un progetto itinerante che intende promuovere una innovativa visione del pescatore che integra tradizione e modernità.  Questi appuntamenti vogliono creare momenti dove “raccontare il lavoro dei pescatori” valorizzando l’innato appannaggio di tradizione, cultura, amore per il mare, le conoscenze ambientali e l’attenzione alle innovazioni per la sostenibilità .

Quale luogo più idoneo allo scopo se non quello della sede di Lega Navale Italiana che venerdì 5 dicembre ha ospitato nella sezione di Trani una folta rappresentanza di pescatori provenienti da tutta la Puglia.

Oltre cento pescatori con le loro famiglie hanno partecipato all’evento testimoniando alle rappresentanze sociali e istituzionali la volontà di non arrendersi alle oggettive difficoltà del settore.

Dopo i saluti Istituzionali da parte del rappresentante della Amministrazione Comunale, del presidente della sezione della Lega Navale di Trani e del comandante Locamare Trani, il Segretario Generale della UILA Pesca Puglia dott. Andrea Losito ha introdotto alcuni temi centrali come Identità, Etica, Tradizione, Tipicità e Innovazione argomenti che hanno coinvolto una sala molto vivace e partecipativa.

Il dott Losito ha inoltre evidenziato che il Blue Friday è un un momento di consapevolezza e di mobilitazione, attraverso il quale la UILA Pesca Intende riaffermare il valore del lavoro dei pescatori, la qualità delle produzioni ittiche locali e il ruolo centrale della pesca italiana nel tessuto economico e culturale per il nostro Paese.  Numerosi gli interventi, tra i quali quello del Segretario Generale della UILA Puglia Pietro Buongiorno e quello conclusivo della Segretaria Generale della UILA Pesca Maria Laurenza, che ha posto l'accento sul fondamentale contributo che le donne e gli uomini della pesca apportano alle comunità nelle quali risiedono.

Quello di venerdì sera è stato un incontro fondamentale tra lavoratori e datori di lavoro del settore della pesca, un'occasione di confronto, anche con le istituzioni, che permette un dialogo diretto non solo al livello meramente lavorativo e sindacale ma anche sociale e culturale.

Il dibattito ha fatto emergere diversi problemi concernenti il settore: la mancanza di sostegno ai giovani che vogliono intraprendere questo mestiere; il contributo erogato dallo stato durante il fermo biologico insufficiente rispetto alle spese che gli armatori devono sostenere per mantenere le imbarcazioni e pagare i dipendenti; la disparità di trattamento tra i prodotti ittici pescati nelle nostre acque e quelli che invece arrivano attraverso le importazioni, spesso inseriti in una filiera molto meno controllata di quella italiana; la legislazione comunitaria troppo stringente.

Il settore ha bisogno di regole giuste, eque, basate sul principio di reciprocità con tutti i Paesi che condividono le nostre stesse risorse, soprattutto nel Mediterraneo. Il pescatore italiano rispetta norme rigorose, investe in sicurezza, riduce lo sforzo di pesca quando richiesto e garantisce tracciabilità e qualità; non può continuare a competere con chi pesca senza limiti, senza controlli, senza tutela del lavoro e poi invade i nostri mercati con prodotti a basso costo.
La pesca deve guardare al futuro per questo è doveroso continuare a tutelare i pescatori e continuare a diffondere una cultura di rispetto nei confronti di questo mestiere.

 

L.P.

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